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Pini e pini. Meglio datteri, banane o peri ?
Due metodi sintomatici di tutela, per il " Bene Comune "
di Claudio Vianello Venti15©
Jesolo 21 Dicembre 2015
della serie " Roba da matti"
Una premessa:
Durante la fotosintesi, con la mediazione della clorofilla, la luce solare permette di convertire sei molecole di CO 2 e sei molecole d'H 2O in una molecola di glucosio (C6H12O6), zucchero fondamentale per la vita della pianta. Come sottoprodotto della reazione si producono sei molecole di ossigeno, che la pianta libera nell'atmosfera attraverso gli stomi che si trovano nella foglia.
Possiamo avere un’idea di quanto le piante sono importanti per noi, ricordandoci che una persona ha bisogno di 14 chili di ossigeno per sopravvivere e un albero di grandezza media produce circa 4 chili e mezzo di ossigeno in un giorno; purtroppo, un litro di benzina che usiamo per la nostra auto, ne consuma ben 16 chili.
…Vorrei riprendere l’argomento del taglio dei nostri pini da parte di questa sciagurata amministrazione comunale Jesolana.
Prima dell’attuale sindaco Valerio Zoggia, ci aveva provato l’ex- sindaco Calzavara, oggi consigliere regionale, il quale, con tre interventi, uno su via Dante, il secondo su via Mameli e il terzo su via Bafile, aveva segato molti pini sostituendoli con delle palme mediterranee.
Questi interventi avrebbero dovuto essere oggetto di valutazione da parte delle varie amministrazioni comunali. Oggi ahimè, visto lo stato in cui si trovano le palme, credo di poter dire che i pini siano gli alberi indiscussi della nostra ridente cittadina turistica.
Allora, vennero tagliati degli splendidi pini, per lasciar il posto alle palme mediterranee. Chi vive e/o conosce Jesolo, basterebbe che andasse a fare un giro in queste due zone, per vedere che fine stanno facendo queste piante che sono andate a sostituire i pini.
La maggior parte di queste piante, se non son morte, sono state in questi anni soffocate dalle edere, che crescono rigogliosamente sui loro tronchi, togliendo loro l’ossigeno necessario come all’uomo per la loro sussistenza, d’altronde, come per i pini, se non viene fatta regolarmente la manutenzione, sicuramente avranno dei problemi, quindi si può dire che il tentativo è andato a finire male…
Ci sarebbe quasi da pensare, viste le condizioni delle palme oggi, che queste, siano state oggetto di regalo alle amministrazioni comunali, in poche parole: cos’è la manutenzione?
Hanno speso sì, sempre quei famosi soldini della collettività che piovono ogni volta come la manna dal cielo, poi quando le casse piangono, piangono anche i politici e non si rendono conto dello sperpero per fare delle prove tecniche. D’altronde, tutte le cose fatte dai politicanti in Italia finiscono sempre così, a vin santo e tarallucci.
Ma facciamo un altro passo all’indietro, e troviamo anche il sindaco che precedette Calzavara, ovvero Martin, anche lui provò con le palme, su viale Padania. Oggi quelle palme, piantate oltre vent’anni fa, sono delle piante "anoressiche". Sì, proprio così, in vent’anni dalla loro piantumazione sono ormai dei veri scheletri…… Vedremo le immagini qui sotto che testimoniano come sono ridotte e come sono stati spesi, allora come oggi, i denari, sempre quelli, quelli di tutti noi.
Se poi, volessimo parlare ancora del verde dell’ex-Martin, potremmo affrontare il Central Park di Jesolo, progetto fondamentale del Master Plan allora, e oggi? Che fine avrà mai fatto il progetto di quel verde e del grande parco pubblico? Quel parco avrebbe dovuto collegare Jesolo Lido a Jesolo Centro e dentro al parco avrebbe dovuto nascere Il Centro Concerti, Il museo di Storia naturale, un museo d’arte e udite, udite: la casa di Riposo…… Allora i politici preveggenti pensarono anche all’inserimento di una Università con il Campus ecc. ecc. A tutt’oggi si potrebbe dire che purtroppo non hanno fatto niente di tutto ciò… e qui mi fermo per adesso.
Perché questo lungo discorso come premessa? Perchè ormai questa amministrazione comunale, quella di prima e quella di prima ancora, di danni al nostro verde ne hanno fatti e ne faranno molti ancora da qui e nei prossimi 17 mesi che ci separano dalla loro cacciata da parte della città, alle prossime elezioni cittadine.
Diciamo che la banda Zoggia & Co. in particolar modo ha creato un neologismo cittadino: "Il segapino" ovvero, colui che sega il pino, esatto! Loro sì, sanno, come si segano gli alberi, dall’altra ci lasciano e lasceranno ai nostri figli una città di calcestruzzo… calcestruzzo che ci circonda e che si moltiplicherà ancora, basta farsi un giro in Pineta.
E allora, due settimane fa sono venuto a sapere che nel vicino Comune di San Donà di Piave, l’amministrazione comunale era intervenuta su due strade cittadine (via Primavera e via Rorato) con una tecnica nuova di salvaguardia per i pini marittimi, infatti, le due strade sono state sistemate salvando la bellezza di 74 pini, dalla loro morte, anzi loro ne sono entusiasti.
Ricordo che in uno degli ultimi consigli comunali di quest’anno, si dibatteva l’abbattimento di oltre 150 pini a Cortellazzo, pini che insistono su due strade, via Amba Alabi e via Asmara e l’amministrazione comunale jesolana ha fatto sua una petizione cittadina, per il taglio totale di questi pini.
Il percorso mentale, della città di Jesolo per quanto riguarda il verde cittadino è sempre stato ristretto "ai campi de terra, de sabion e de panoce", chiedo? Ma è mai possibile pianificare la manutenzione per salvare l’identità della nostra spiaggia, e non viceversa farla assomigliare ad un paese del Magreb? È mai possibile che i politici che si sono succeduti fino ad oggi in città siano restii al verde?
Vorrei ricordare loro che ogni persona, per vivere, necessita 14 chilogrammi di ossigeno al giorno mediamente e ogni litro di benzina che consumiamo con le nostre autovetture, ne brucia altrettanti. Vorrei ricordare inoltre, a lor signori, che una pianta di pino media, proprio come una di quelle tagliate dai cosiddetti "segapini" produceva circa tra 6/8 Kg di ossigeno al giorno. Sicuramente le palme, tanto amate dagli ultimi sindaci produrranno ossigeno, poco e molti datteri……… ma non a Jesolo, forse nei film.
Sarebbe curioso sapere il "Perer cinese" ovvero il pero cinese piantato su via Pindemonte quanto ossigeno produrrà?
Due settimane fa comunque, Io e Claudio Corazza, abbiamo voluto dare, al bene comune, alcune delle nostre ore lavorative, per andarci ad informare, a soli 20 chilometri da Jesolo, su come il Comune di San Donà di Piave sia intervenuto sui pini nelle due strade oggetto di intervento pubblico per la loro salvaguardia.
Mi chiedo allora, ma serviva andare in riviera romagnola?
Semplicissimo informarsi, non serviva nemmeno andare tanto lontano e per di più sulle spiagge concorrenti di Jesolo, Rimini e Riccione.
Ho telefonato al Comune di San Donà, ho preso un appuntamento con il dirigente del V° settore (Patrimonio e territorio), appuntamento avuto oggi per domani. Semplicissimo no! Ci ha accolto l’ingegnere Baldovino Montebovi, alle 10 del mattino, ora in cui avevamo l’appuntamento. L’ingegnere Montebovi, ci ha illustrato con ricchezza di dettagli come sono intervenuti, e poi ci ha portato anche sul luogo dei due interventi, spiegandoci sul posto in modo veramente esaustivo sui lavori effettuati.
Questo è tutto, segare i pini marittimi, oltre a tagliare qualcosa ormai divenuto nostro e appartenente alla nostra vita jesolana, ci taglia anche la salute……Grazie politici…
Il Central Park di Jesolo - È diventato Utopia
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