Jesolo 11 Gennaio 2017 - Le foto del giorno
C'era una volta, e domani?
L'ultimo baluardo - In quest'area dovrebbe sorgere l'ennesimo complesso in verticale
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Jesolo 11 Gennaio 2017 - Le foto del giorno
C'era una volta, e domani?
L'ultimo baluardo - In quest'area dovrebbe sorgere l'ennesimo complesso in verticale
L'ultimo Totem di Jesolo
Il totem apparso ieri in via Ex Pindemonte
Jesolo 1° Maggio 2015
di Claudio Vianello Venti15© " Geni & Geni"
Ieri sera in Consiglio Comunale si è capito che, Jesolo ha un'entità soprannaturale, il sindaco Valerio Zoggia.
In antropologia, un totem è un'entità soprannaturale che da un significato allegorico, metaforico, figurativo, raffigurativo, rappresentativo, paradigmatico, emblematico ad una singola persona e/o un clan e/o una tribù, e, a questa persona il popolo si sente legato tutta la vita. La parola totem deriva da ototeman, usata dal popolo nativo Ojibway.
In alcune tribù nordamericane tutt'oggi, le popolazioni hanno l'usanza di decorare i tronchi d'albero, in modo da raffigurare delle entità soprannaturali. Ancora oggi questi pali di totem vengono chiamati "totem".
Ecco qua l'antefatto!
Ieri sera in consiglio Comunale di Jesolo, alla presenza di un nutrito numero di cittadini residenti della zona oggetto della segatura dei 39 pini
(...) continua a leggere e guarda le immagini
La seduta di ieri sera del Consiglio Comunale di Jesolo
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Jesolo 29 Aprile 2014
L'ultimo saluto per "Toni"
Oggi alle ore 15.30 una chiesa strapiena quella di S.Giovanni Battista a Jesolo paese ha voluto accomiatarsi da " Toni". Lo hanno voluto decisamente salutare in tantissimi. In testa c'era la Città di Jesolo con il gonfalone, il Sindaco Valerio Zoggia accompagnato da tutta la giunta comunale ed il comandante dei vigili urbani Claudio Vanin.
Il rito funebre è stato celebrato da don Lionello, don Corrado il capellano dell'ospedale e don Gianni l'attuale parroco della chiesa di S.Giovanni, ed il saluto da parte di don Lionello è stato un grande saluto di grande umiltà scusandosi con " Toni" e con la famiglia Priviero di non averlo potuto visitare di persona durante la malattia in ospedale ed averlo sentito solo per telefono.
Negli sguardi della gente presente al rito funebre c'era quello sguardo attonito ed incredulità per la scomparsa di " Toni", sicuramente, una persona che rimarrà ben impressa nei cuori di molti . In tanti lo ricordavano e lo ricorderanno per quel suo sorriso sempre ironico presente in lui, e ben si capiva, che Antonio Priviero ha scritto una pagina in più, per la Città di Jesolo.
Ciao Toni
GLI IMPRENDITORI SOTTO ASSEDIO TRA STATO E BANCHE!
E ALLORA, SI TOLGONO LA VITA, UNA VERGOGNA TUTTA ITALIANA !
DALL'ALTRA PARTE,LO STATO ITALIANO MANTIENE CHI E' CLANDESTINO E COMMETTE REATI ALLA PROPRIETA' PRIVATA
ED INTANTO I NOSTRI IMPRENDITORI ED OPERAI PER LA CRISI SI SUICIDANO!
E LO STATO? RIMANE ALLA FINESTRA A GUARDARE !!!
L'ultimo in ordine di tempo ieri da il mattino di Padova:
Soffocato da crisi e problemi, manager d'azienda si uccide in casa
Tragedia a Rubano. L’uomo si stava separando dalla moglie ed era un dirigente del Gruppo 3A, società cooperativa con sede in corso Australia a Padova
La corda attorno al collo e la vita che a 48 anni si ferma in una giornata di primavera. Guglielmo Dolci ha scelto di andarsene così, nell’appartamento in via Trieste a Rubano, dove dall’inizio dell’anno si era trasferito, dopo che la crisi coniugale era divenuta insanabile. Troppo grande, quindi, il dolore della separazione dalla moglie: l’essersi trasferito fuori casa deve aver reso reale, troppo reale, quello strappo dalla sua famiglia. Troppo grande lo sconforto, poi, nel vedere che neanche l’attività lavorativa sembra non gli andasse poi così bene.
Forse si sentiva responsabile di entrambe le situazioni e non ha retto il colpo. Si sarà sentito inadeguato, si sarà sentito privo di futuro e di speranza. Lo ha scritto in due lettere in cui ha motivato il suo gesto: una indirizzata alla moglie, l’altra alla cooperativa per cui lavorava come manager, il “Gruppo 3A” di Padova. Dove regna lo sconcerto, perché se è vero che tutti sapevano della sua difficile situazione famigliare, che lo stava angosciando, nessuno si sarebbe mai aspettato un gesto simile. Sconcerto anche a Cadoneghe, dove Guglielmo Dolci era molto noto, avendo fatto parte per anni del gruppo di volontari della Protezione civile. Ultimamente si era anche avvicinato alla politica: poi, da un paio di mesi a questa parte, aveva abbandonato tutto, con la scusa di essersi trasferito a Rubano.(...)
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