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mesi - i documenti di Jesolo - I documenti di Jesolo, Claudio Vianello che ti documenta senza ipocrisie. Ti tiene quotidianamente aggiornato sulla vita politica e non di Jesolo, con commenti, approfondimenti, opinioni sui fatti di attualità in Jesolo e qualche altra notizia" Il Diario di Jesolo - Il Blog " di Jesolo

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28.1.2020 - Jesolo - La città tende a vivere 12 mesi

I documenti di Jesolo, Claudio Vianello che ti documenta senza ipocrisie. Ti tiene quotidianamente aggiornato sulla vita politica e non di Jesolo, con commenti, approfondimenti, opinioni sui fatti di attualità in Jesolo e qualche altra notizia" Il Diario di Jesolo - Il Blog " di Jesolo
Pubblicato da in Amministrazione Comunale ·
Tags: JesoloLacittàtendeavivere12mesi
"La città tende a vivere 12 mesi" (Cit Ass.Bergamo)

Jesoeo, una città che vive tutto l'an(n)o!
Jesolo  30 Gennaio 2020
di ©Claudio Vianello
Prima le persone...
Queste le parole dell' assessore all' edilizia privata, urbanistica, cultura e molto altro ancora, di Jesolo, Otello Bergamo: " La città non è un dormitorio. Abbiamo una città che tende a vivere 12 mesi", espressione algoritmica rilasciata a Tele Venezia, qualche giorno fa.
Eureka, era ora! Peccato che non me ne ero accorto o meglio molti jesolani non se ne erano accorti.
C'è da dire che al di là dei bla,bla e ancora bla del politico di turno,  questi al governo della Città di Jesolo, secondo il mio modesto parere, sono ciechi e/o hanno bisogno di un bel paio di occhiali, molto spessi. In questi giorni l'alias assessore di turno, si è messo di buona lena per allungare la vita alla nostra amata spiaggia, almeno a parole ci ha provato. Purtroppo la mera realtà è una sola: Jesoeo vive poco più di 100 giorni estivi e qualche settimana durante il Natale.
C'è voluta la lungimiranza di quest' ultima amministrazione comunale: PD - FORZA ITALIA e altri, al comando della politica cittadina, da oltre sette anni per riuscire a rendere la città di Jesolo, nei mesi invernali un vero e proprio dormitorio, hanno azzerrato tutto quel poco che avevamo di buono e stanno continuando a cementificare senza guardarsi intorno. Al di là di quello che ci vorrebbe spacciare il politico Otello Bergamo, l'altra sera mi son fatto un giro ... Questo il risultato

28.01.2020 - Jesolo , una città che vive tutto l'an(n)o



4.4.2019 - Dopo 5 mesi di chiusura riapre il ponte sul Piave

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Pubblicato da in Viabilità ·
Tags: 4.4.2019Dopo5mesidichiusurariapreilpontesulPiave
Il ponte a pagamento sul Piave, quello che collega  Jesolo al resto del litorale est, apre

Il ponte è finito

Jesolo  4 Aprile 2019
di Claudio Vianello
Dalla mattinata del prossimo 6 aprile, non ci sarà più bisogno di fare il giro per Eraclea.
Ebbene si, ce lo svela direttamente Federico Pasqual, il gestore del ponte sul Piave,  in località Revedoli. Ricordo che nella notte tra il 3 e 4 di novembre dello scorso anno, dopo l'alluvione affondò. Allora sembrava che non ci fosse più nessuna possibilità di ripristinarlo, invece hanno lavorato alacremente per riposizionarlo e ridare quel servizio che la pubblica amministrazione attraverso una viabilità consona per le nostre spiagge, non eroga. Da quel 4 di novembre di giorni ne son passati, per l'esattezza 153 giorni e sabato prossimo 6 aprile verrà riaperto al traffico, con il varo.
È sempre il veneto, questo Veneto che non rimane mai ad aspettare e a guardare quello che passa lo Stato, le persone si rimboccano le maniche e con la testa bassa lavorano pur di arrivare al risultato....


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Io documento
Jesolo 4 aprile 2019 - Jesolo-Cortellazzo - Riapre il ponte a pagamento dopo 5 mesi


                                                                                                                                             



In Italia, il Jobs Act dovrebbe creare nei prossimi mesi, 210 mila nuovi posti di lavoro, lo dice Renzi

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Pubblicato da in LAVORO E DISOCCUPAZIONE ·
Tags: InItaliailJobsActdovrebbecreeràneiprossimimesi210milanuovipostidilavorolodiceRenzi

In Italia, il Jobs Act dovrebbe creare nei prossimi mesi, 210 mila nuovi posti di lavoro, lo dice  Renzi

Dal 2008 al 2014, in Italia si son persi 556 posti di lavoro al giorno, 16680 al mese e oltre 200 mila posti di lavoro all'anno. Quindi dal 2008 ad oggi in Italia si son persi un milione e duecentomila posti di lavoro.In Italia hanno chiuso nel 2013 oltre 372 mila aziende oltre 1000 al giorno, Nel 2014 dovrebbero essere oltre le 400 mila aziende che han chiuso i battenti, per adesso attendiamo i dati ufficiali. In Italia oggi, sono 700 mila aziende sull'orlo del fallimento. Un milione 700 mila imprese, il 39 per cento, hanno segnalato di non aver potuto effettuare assunzioni, mentre 900 mila aziende, il 20 per cento, hanno valutato la possibilità di licenziare in ragione di problemi conseguenti al ritardo dei pagamenti. Infine, 700 mila imprese si troverebbero sull'orlo del fallimento. In questi giorni la crisi colpisce anche un colosso come il mercatone uno, che si arrende alla crisi e presenta i libri in tribunale con richiesta di concordato preventivo. L'azienda con  i suoi 79 punti vendita in Italia, con i suoi 3.700 addetti e 11 milioni di clienti è entrata in crisi  diversi anni fa......... e adesso ?  

È solo l'ultima delle tante aziende che chiudono quotidianamente in Italia
E il Jobs Act, dovrebbe creare 210 mila posti di lavoro ? "Vieni avanti cretino", era un film commedia italiano del 1982, diretto da Luciano Salce e interpretato da Lino Banfi
Benvenuti in Italia


Federica Mogherini, nello scorso Giugno invitava gli Italiani ad investire a Cuba




Sono oltre 10mila, infatti, i fallimenti registrati nei primi 9 mesi dell’anno, il 19% in più rispetto al dato – già elevato – dell’analogo periodo del 2013

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Pubblicato da in IMPRENDITORIA ·
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La settimana scorsa, l'Unioncamere " Unione delle camere di commercio Italiane" ha dato i numeri


Sono oltre 10mila, infatti, i fallimenti registrati nei primi 9 mesi dell’anno, il 19% in più rispetto al dato – già elevato – dell’analogo periodo del 2013. Sul fronte artigianato, per il terzo trimestre consecutivo si registra un saldo negativo tra aperture e chiusure, dovuto soprattutto alla forte riduzione di iscrizioni (record negativo del decennio e oltre 1.000 unità in meno rispetto a quelle, già modeste, registrate nellostesso periodo del 2013).
Questi sono i dati che unioncamere ha comunicato lo scorso 27 Ottobre. Non c'è per niente da stare allegri, questi dati saranno destinati a peggiorare  entro la fine del 2014.

Questo è quanto ha sostenuto il presidente di UnionCamere Ferruccio Dardanello:

“I dati provenienti dal Registro delle imprese indicano il persistere di una fase di stagnazione che sta colpendo il nostro sistema produttivo frenando la spinta a fare impresa e facendo aumentare le attività economiche che portano i libri in Tribunale”, evidenzia il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Il tema chiave, per dare nuove gambe allo sviluppo, è creare le condizioni per far ripartire il mercato interno, dal cui rallentamento dipendono le sorti di tante nostre imprese, e sostenere il coraggio e le aspirazioni di tante persone, soprattutto giovani, che vorrebbero mettersi in proprio.
Per questo, occorre puntare con decisione sulle politiche attive per il lavoro, per far sì che le energie imprenditoriali del Paese possano tradursi in nuove iniziative economiche: un ambito nel quale le Camere di commercio sono particolarmente impegnate, anche attraverso un Network di 87 Sportelli per il sostegno all’imprenditorialità giovanile su tutto il territorio nazionale. In poco più di 5 mesi dal loro battesimo, abbiamo già accolto quasi 4.700 giovani motivati ad aprire una nuova impresa, assicurando loro percorsi mirati di accompagnamento allo start-up”.

Leggi il comunicato integrale


Secondo il mio modesto parere, credo che, da qui a qualche anno, la maggior parte delle imprese motivate dagli incentivi delle start-up, saranno destinate alla chiusura perchè incapaci di creare reddito. D'altronde il "Paese Italia" tassa in un modo forsennato qualsiasi tipo di attività imprenditoriale, ergo non c'è più la volontà da parte delle micro imprese in Italia, di fare impresa.
Chi vuol fare impresa è costretto e/o sarà costretto a emigrare spostando la propria attività in un Paese, dove la tassazione è inferiore rispetto all'Italia.


EVVIVA , LA LUCE!!




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