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16.3.2020 - Chi governerà questo paese ridotto in macerie nei prossimi anni?

I documenti di Jesolo, Claudio Vianello che ti documenta senza ipocrisie. Ti tiene quotidianamente aggiornato sulla vita politica e non di Jesolo, con commenti, approfondimenti, opinioni sui fatti di attualità in Jesolo e qualche altra notizia" Il Diario di Jesolo - Il Blog " di Jesolo
Pubblicato da in Libertà di Stampa ·
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E dopo il coronavirus che ne sarà della classe politica attuale?


Jesolo 16 Aprile 2020
di ©Rosario Spina
Chi governerà questo paese ridotto in macerie nei prossimi anni?
Forse può sembrare esagerato pubblicare una foto emblematica quale è, quella che riprende la città martire di Dresda in Germania, dopo il feroce bombardamento alleato, tra il 13 e il 14 febbraio 1945, ma la situazione socio-economica dell’Italia post COVID-19 non sarà migliore.
La mia domanda non è solo provocazione.
In questi giorni le partite IVA si stanno “intascando” i 600 euro, una discreta ed umiliante elemosina a fronte di due mesi di fermo e di un per molto impossibile recupero. Si prevede una disoccupazione da prima crisi del 1929 e anche chi non ha letto uomini e topi di John Steinbeck, sa cosa significa.[...]




Nuove maree in previsione nei prossimi giorni a Venezia

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La situazione in  spiaggia, a Jesolo

Jesolo 29 Gennaio 2015

Il Centro Previsioni e segnalazioni maree del Comune di Venezia, lancia l'allerta maree per i prossimi 3 giorni. Il picco massimo della marea dovrebbe arrivare per il primo di Febbraio, alle ore nove del mattino con 115 centimetri sul m.m.
Oggi a Jesolo, a 90 giorni dalle mareggiate di Novembre del 2014 , maree che hanno portato tonnellate e tonnellate di spiaggiato sull'arenile Jesolano, la spiaggia non è ancora stata ripulita. E così, per prossimi giorni con l'allerta maree, speriamo di non dover assistere a nuove mareggiate con scenari già visti, scenari che potrebbero portare ancora dei nuovi rifiuti e della nuova sporcizia a depositarsi sulla spiaggia jesolana. Allora, c'è da domandarsi: che fine faranno e/o potrebbero fare quei materiali ancora accattastati lungo  la spiaggia di Jesolo se ci saranno delle nuove mareggiate? Potrebbero e/o potranno  finire in qualche altro litorale vicino al nostro creando a loro volta gravi problemi ad altri? Questa nelle immagini la situazione odierna a Jesolo....





In Italia, il Jobs Act dovrebbe creare nei prossimi mesi, 210 mila nuovi posti di lavoro, lo dice Renzi

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Pubblicato da in LAVORO E DISOCCUPAZIONE ·
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In Italia, il Jobs Act dovrebbe creare nei prossimi mesi, 210 mila nuovi posti di lavoro, lo dice  Renzi

Dal 2008 al 2014, in Italia si son persi 556 posti di lavoro al giorno, 16680 al mese e oltre 200 mila posti di lavoro all'anno. Quindi dal 2008 ad oggi in Italia si son persi un milione e duecentomila posti di lavoro.In Italia hanno chiuso nel 2013 oltre 372 mila aziende oltre 1000 al giorno, Nel 2014 dovrebbero essere oltre le 400 mila aziende che han chiuso i battenti, per adesso attendiamo i dati ufficiali. In Italia oggi, sono 700 mila aziende sull'orlo del fallimento. Un milione 700 mila imprese, il 39 per cento, hanno segnalato di non aver potuto effettuare assunzioni, mentre 900 mila aziende, il 20 per cento, hanno valutato la possibilità di licenziare in ragione di problemi conseguenti al ritardo dei pagamenti. Infine, 700 mila imprese si troverebbero sull'orlo del fallimento. In questi giorni la crisi colpisce anche un colosso come il mercatone uno, che si arrende alla crisi e presenta i libri in tribunale con richiesta di concordato preventivo. L'azienda con  i suoi 79 punti vendita in Italia, con i suoi 3.700 addetti e 11 milioni di clienti è entrata in crisi  diversi anni fa......... e adesso ?  

È solo l'ultima delle tante aziende che chiudono quotidianamente in Italia
E il Jobs Act, dovrebbe creare 210 mila posti di lavoro ? "Vieni avanti cretino", era un film commedia italiano del 1982, diretto da Luciano Salce e interpretato da Lino Banfi
Benvenuti in Italia


Federica Mogherini, nello scorso Giugno invitava gli Italiani ad investire a Cuba




Sono oltre 10mila, infatti, i fallimenti registrati nei primi 9 mesi dell’anno, il 19% in più rispetto al dato – già elevato – dell’analogo periodo del 2013

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La settimana scorsa, l'Unioncamere " Unione delle camere di commercio Italiane" ha dato i numeri


Sono oltre 10mila, infatti, i fallimenti registrati nei primi 9 mesi dell’anno, il 19% in più rispetto al dato – già elevato – dell’analogo periodo del 2013. Sul fronte artigianato, per il terzo trimestre consecutivo si registra un saldo negativo tra aperture e chiusure, dovuto soprattutto alla forte riduzione di iscrizioni (record negativo del decennio e oltre 1.000 unità in meno rispetto a quelle, già modeste, registrate nellostesso periodo del 2013).
Questi sono i dati che unioncamere ha comunicato lo scorso 27 Ottobre. Non c'è per niente da stare allegri, questi dati saranno destinati a peggiorare  entro la fine del 2014.

Questo è quanto ha sostenuto il presidente di UnionCamere Ferruccio Dardanello:

“I dati provenienti dal Registro delle imprese indicano il persistere di una fase di stagnazione che sta colpendo il nostro sistema produttivo frenando la spinta a fare impresa e facendo aumentare le attività economiche che portano i libri in Tribunale”, evidenzia il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Il tema chiave, per dare nuove gambe allo sviluppo, è creare le condizioni per far ripartire il mercato interno, dal cui rallentamento dipendono le sorti di tante nostre imprese, e sostenere il coraggio e le aspirazioni di tante persone, soprattutto giovani, che vorrebbero mettersi in proprio.
Per questo, occorre puntare con decisione sulle politiche attive per il lavoro, per far sì che le energie imprenditoriali del Paese possano tradursi in nuove iniziative economiche: un ambito nel quale le Camere di commercio sono particolarmente impegnate, anche attraverso un Network di 87 Sportelli per il sostegno all’imprenditorialità giovanile su tutto il territorio nazionale. In poco più di 5 mesi dal loro battesimo, abbiamo già accolto quasi 4.700 giovani motivati ad aprire una nuova impresa, assicurando loro percorsi mirati di accompagnamento allo start-up”.

Leggi il comunicato integrale


Secondo il mio modesto parere, credo che, da qui a qualche anno, la maggior parte delle imprese motivate dagli incentivi delle start-up, saranno destinate alla chiusura perchè incapaci di creare reddito. D'altronde il "Paese Italia" tassa in un modo forsennato qualsiasi tipo di attività imprenditoriale, ergo non c'è più la volontà da parte delle micro imprese in Italia, di fare impresa.
Chi vuol fare impresa è costretto e/o sarà costretto a emigrare spostando la propria attività in un Paese, dove la tassazione è inferiore rispetto all'Italia.


EVVIVA , LA LUCE!!




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