Sole, mare, tanto cemento e Jesolo agli jesolani regala di più: e scoasse dell'entroterra. Grazie alla città metropolitana di Venezia, Veritas e Alisea, per una città più pulita?
#robadamatti
Promesse, promesse e promesse ancora. Poi le conseguenze ricadono sempre sulla popolazione
E mò, parliamo di scoasse!
Secondo voi dove portano le scoasse prodotte nel Veneto Orientale?
Jesoeo, paese di mare e sole. E io ci aggiungo anche di rifiuti. Perché mi chiederete.
A Jesolo esiste ancora in vita una delle poche discariche della città Metropolitana di Venezia. Ed è gestita da Alisea Spa società controllata del gruppo Veritas Spa ancor per poco. Tra qualche mese passerà in gestione al 100% a Veritas Spa.
Ma facciamo un passo indietro negli anni 80. Questa discarica è in attività a Jesolo dal 1981, ed è attualmente utilizzata per lo smaltimento delle frazioni non recuperabili provenienti dalla selezione e lavorazione dei rifiuti solidi urbani provenienti dagli impianti dell’Ecodistretto di Fusina e originati prevalentemente dal bacino della Città Metropolitana di Venezia.
Questo sito, denominato discarica di Piave Nuovo si trova nel Comune di Jesolo, tra Passarella ed Eraclea, a circa un chilometro a sud dell’argine destro del fiume Piave, tanto caro alla Patria, in via Pantiera.
Nel periodo tra il 1980 e il 1985, questo sito è stato interessato da conferimenti con criteri minimi di protezione ambientale, potremmo dire inesistenti? Certo è che risulta quasi certo l’interramento di rifiuti oggi sicuramente non autorizzabili, quali rifiuti ospedalieri, scarti di lavorazione industriali e artigianali, amianto, batterie di veicoli, pneumatici ect ect.
La discarica si è sviluppata negli anni successivi, e fino al 2006, nell’area denominata “ lotto Est”, è stata oggetto di diverse autorizzazioni e di una variante generale, autorizzata nel 2002 che permetteva la sopraelevazione della discarica con aumento dei volumi complessivi. Poi nel luglio del 2006 iniziano i conferimenti in un nuovo lotto denominato “lotto Ovest”
Diciamo che il servizio di raccolta dei rifiuti e di smaltimento, e soprattutto la gestione della discarica erano stati affidati nel 2000 (con giunta Martin) a una nuova società, di proprietà quasi interamente, al 98%, del comune di Jesolo, società denominata Alisea Spa.
Nel 2005 (con giunta Calzavara) chiede e ottiene un ampliamento autorizzato con procedimento via prot. 35712/05. L’intento di questo ulteriore ampliamento, a differenza dei precedenti, si concretizzava nella volontà dichiarata di pervenire alla sua chiusura in sicurezza.L’autorizzazione prevede il nuovo conferimento di 905 mila metri cubi di cui 568 mila, da conferire in nuove vasche da realizzare e 337 mila (mc) da ricavarsi dai volumi di escavo della discarica ex-Callegari con le previste operazioni di landfill-mining ( bonifica del terreno).
Ulteriori prescrizioni contenute nel documento prevedevano la realizzazione di opere di compensazione e mitigazione per i residenti della zona. ( come sempre in questo Paese quando si promette qualcosa , queste promesse non vengono quasi mai mantenute dal politico di turno.
Oggi di tutto quello che era stato promesso, lo stato delle opere è quanto segue:
1) La bonifica del primo insediamento ( ex-Callegari), che doveva partire in concomitanza alla costruzione delle prime vasche dell’ampliamento “lotto Ovest”(2006), deve ancora partire.
2) La fascia boscata, opera di mitigazione, a tutt’oggi non è stata fatta.
3) La pista ciclopedonale, come il resto d’altronde nel territorio di Jesolo, è stata realizzata solo in parte
4) La copertura finale del lotto est, il primo (2000-2006), non è stata ancora realizzata
5) L’attuale insufficienza dei fondi accantonati per il post-mortem
Tutto questo Alisea giustifica la mancata realizzazione di queste opere per un mancato ricavo determinato da:
1) Drastica riduzione del conferimento di RSU ( ad alta tariffa di conferimento)
2) Aumento di conferimenti di RSU ( a bassa tariffa di conferimento)
3) Progressivo decremento della quantità totale di rifiuti conferiti.
Una nuova attività, diversa dallo smaltimento dei rifiuti in discarica, è stata approvata nel 2012 dalla città Metropolitana di Venezia, ovvero: l’utilizzo di uno spazio all’interno della discarica come stazione di travaso di rifiuti ( differenziati e non).
Vorrei ricordare che a Jesolo oltre alle nostre scoasse, arrivano le scoasse di : area Cavallino Treporti,San Donà di Piave entroterra e con la previsione di allargare il bacino a Portogruaro, San Stino e Caorle. Queste poi saranno dirottate verso Marghera negli impianti di veritas. Tale attività è stata autorizzata “temporaneamente” dalla città metropolitana di Venezia.
In pratica potremmo dire Jesolo: città di mare, di sole e di scoasse!
Nella relazione del progetto si evidenzia che una volta chiusa la discarica nel 2026:
I cedimenti primari calcolati con il codice di calcolo si possono
considerare in fase di esaurimento a distanza di 30 anni dalla chiusura della discarica.
Quindi si possono considerare nel …………. Arrivederci nel 2056!!!